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Seminario esperienziale di Caffeomanzia e presentazione del Libro di Sarah Perini: Il simbolismo magico del caffè. Il rituale divinatorio e l’esperienza dei Simboli come esperienza conoscitiva, Ed. Ester.

DOMENICA 13 DICEMBRE DALLE 10.00 ALLE 17.00
ONLINE E IN PRESENZA PRESSO IL TEMPIO DELLA DEA DI TORINO

Durante questo seminario di una giornata comprenderemo come è nata la millenaria arte della Lettura dei Fondi di Caffè attraverso un’introduzione storica e simbolica di questa arte divinatoria. Impareremo a preparare e leggere la tazza di caffè per noi e per gli altri e attraverso le approfondite spiegazioni dell’autrice del libro e manuale operativo: Il simbolismo magico del caffè. Il rituale divinatorio e l’esperienza dei Simboli come esperienza conoscitiva, Ed. Ester, potremo apprendere e fare nostro questo strumento di orientamento importante, evocativo e conviviale.

La riscoperta di antiche tradizioni vuole essere una proposta per ricollegarci alle nostre radici, al tesoro di archetipi che hanno attraversato la gran parte delle culture di tutto il mondo, la memoria della nostra specie, composta dai mattoni di base della conoscenza interiore. Le più grandi tradizioni spirituali oggi conosciute fondano i loro insegnamenti sulla conoscenza degli atomi di base, delle componenti primarie di cui sono costituiti l’essere umano e l’universo. Solamente imparando a conoscere, e a rispettare, il funzionamento delle leggi universali, gli esseri umani potranno vivere la loro vita quotidiana in armonia con il cosmo. Gli strumenti di divinazione, come la Caffeomanzia, la Geomanzia, i Tarocchi, I Ching, si basano sulla stessa conoscenza ed elaborazione di concetti primari universali, e, come tali, devono servici per crescere ed orientarci nel cammino della nostra esistenza. Oltre a questo, tali strumenti possono divenire una grande occasione di aggregazione, momenti di unione, tra persone che desiderano essere vicine nel loro percorso evolutivo.


Informazioni pratiche:

-Oggetti necessari per il seminario per chi è online: un pacco di caffè decaffeinato da moka, un pentolino da latte medio, un cucchiaio, zucchero di canna, una tazza da the bianca con piattino bianco.
– Riceverete una dispensa del corso.
– E’ consigliabile avere il libro.
– La donazione di partecipazione alla giornata è di 50,00€
– Il seminario è destinato alle associate-i all’Aps Il Tempio della Dea ed è richiesta la tessera annuale di 10€.
-Il versamento delle donazioni di partecipazione si può effettuare tramite i seguenti dati:
Conto Corrente Bancario intestato a
APS IL TEMPIO DELLA DEA
BANCA INTESA SAN PAOLO
IBAN: IT91 A030 6909 6061 0000 0136 346
BIC: BCITITMM
Causale: Erogazione Liberale


Al seminario sarà possibile acquistare/ordinare il libro:
Il simbolismo magico del caffè. Il rituale divinatorio e l’esperienza dei Simboli come esperienza conoscitiva, Ed. Ester

Autrice: Sarah Perini
Editore: Ester
Anno edizione: 2013
Formato: Paperback
Pagine della versione a stampa: 159 p.
EAN: 9788890264559


Sarah Perini: Laureata nel 2003 in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Torino, con Indirizzo Storico Culturale, dal 1998 ha partecipato a master e seminari di argomento antropologico al Centro Interdipartimentale di Studi per le Donne dell’Università di Torino con Anna Brawer e Luciana Percovich, approfondendo gli studi di genere e il lavoro di Maria Gimbutas e Riane Eisler. Diplomata come Counselor in Psicosintesi nel Corso Triennale all’Istituto Internazionale di Psicosintesi Educativa di Torino. Attualmente in ulteriore formazione alla Facoltà di Filosofia e Scienze e Tecniche Psicologiche dell’Università di Perugia. Accompagnatrice turistica professionale registrata dal 2023. Dal 2005 ha completato la sua formazione attraverso il contatto e l’apprendimento con i percorsi e le pratiche proposte da ricercatrici nel campo del Sacro Femminile in Italia e all’estero. Ha seguito il triennio formativo di Studi sulla spiritualità celtica al Glastonbury Goddess Temple. Ha collaborato dal 2006 con Morena Luciani e l’Associazione Laima nella creazione e organizzazione dei Convegni Culture Indigene di Pace e del Convegno Vent’anni di Studi su Maria Gimbutas. Dal 2005 al 2011 ha lavorato come Editor e Consulente Editoriale per la Casa Editrice Psiche 2, seguendo dei progetti in collaborazione anche con la Casa Editrice Venexia. Dal 2012 ad oggi è consulente editoriale per la Casa Editrice Ester e per la Casa Editrice La Cicala. Curatrice di traduzioni e pubblicazioni sul Sacro Femminile. Dal 2015, Presidentessa dell’Associazione e Centro Ricerche per la Partnership Il Tempio della Dea. Tiene e coordina seminari, conferenze, workshop. Ricercatrice indipendente, autrice, editor, counselor. Da vent’anni lavora nel campo della spiritualità e nell’editoria di settore. È autrice dei libri: “Simboli e Riti delle Donne Celtiche. Regine e Dee al Tempo di Artù”, disponibile anche in lingua inglese; di: “Chiedi alla Terra. L’Arte della Divinazione Geomantica”; di: “Il Simbolismo Magico del Caffè. La caffeomanzia, il rituale divinatorio e la ricerca dei simboli come esperienza conoscitiva” e di “I riflessi della Dea”.


Informazioni e iscrizioni: info@tempiodelladea.org


Leggi il brano tratto dal libro:

“La Caffeomanzia, di antiche origini orientali, arriva in Occidente solo alla fine del 1600, ancora oggi è molto conosciuta e praticata nel Sud d’Italia. La divinazione interpreta le figure che si formano sul fondo del piattino e della tazza. Il caffè utilizzato è quello turco, ottenuto da una miscela di polvere finissima e acqua (con zucchero), portata ad ebollizione in un pentolino di metallo. Una volta pronto, si beve il caffè premurandosi di lasciare sul fondo un po’ di liquido scuro. A questo punto, ci si concentra sulla domanda da fare, si ruota la tazza e la si capovolge sul piattino. Si attendono alcuni minuti, per dar modo ai residui di caffè di depositarsi sui bordi della tazzina e si è pronti a leggere il responso. Si guarda nella tazza e si interpretano le figure formate dai fondi. Chi effettua la divinazione deve concentrarsi e roteare la tazzina fra le mani, per cercare di interpretare i segni consolidati sulle pareti interne della tazza.
L’arte di preparare il caffè per contemplare il futuro, o analizzare il presente, costituisce un rito importante dall’inizio alla fine. La tazza di caffè, preparata correttamente, è intrisa di una carica energetica che favorisce una lettura più approfondita.
In Turchia e in Egitto, i caffeomanti insistono sempre sull’importanza di macinare, preparare, servire e bere il caffè insieme al consultante, prima di procedere alla divinazione. Quantunque ogni tipo di caffè, ad eccezione del caffè istantaneo, possa essere utilizzato a scopo divinatorio, i chicchi che scegliete, macinate e preparate aggiungeranno un elemento in più all’esperienza e al piacere di praticare la caffeomanzia. Quando le persone scelgono e tostano i chicchi, questi ultimi assorbono le loro emozioni, i loro pensieri e le loro impressioni a livello energetico. Anche il metodo con cui sono stati coltivati influisce non poco sui chicchi.
Se non avete modo di controllare la provenienza del caffè, la cosa migliore che possiate fare consiste nel praticare una purificazione sul caffè.
Potete utilizzare, a questo scopo, delle preghiere o meditazioni da adattare alle vostre idee e alle vostre convinzioni di matrice intuitiva.
Chi intende leggere i fondi di caffè si dovrebbe preparare al gesto che sta per compiere, anche se la divinazione viene effettuata solo per sé. Lo si può fare con la massima facilità, mediante alcuni rapidi gesti ed impostazioni. L’eliminazione di ogni pensiero superfluo, la concentrazione sul proprio intento, la richiesta di essere guidati dalla luce divina, sono i tre passi più importanti da compiere.
È importante che anche chi riceve il consulto si prepari in maniera adeguata, eliminando ogni pensiero che distoglie la mente, concentrandosi sulla propria interiorità e domandando silenziosamente che giunga la risposta risolutiva.
Il consulto può essere imperniato su uno o su più argomenti. Se si effettua la lettura per un’altra persona è utile rivolgere la domanda: “Che cosa vuoi conoscere da questa lettura? Che cosa vuoi risolvere o comprendere?”, ciò dà modo al consultante di riflettere su di sé, per approdare alla concentrazione corretta e fornisce lo spunto per rilassarsi. Così facendo, la qualità della lettura.
L’immaginazione creativa è un talento che svilupperete attraverso la
caffeomanzia. La  lettura della/del caffeomante consiste nel decodificare il messaggio interiore nascosto in ogni persona, i fondi aiutano a trasporre il contenuto del subconscio nella mente conscia del lettore, rivelando ciò che si ha realmente bisogno di sapere, o di comprendere. Ciò che rappresenta il nostro destino nella vita è sempre racchiuso in noi, i nostri talenti, le nostre speranze e i nostri desideri. Una buona lettura scorgerà nei vostri fondi un’esortazione affinché vi muoviate nella migliore direzione.
La storia della caffeomanzia, come quella di tutte le arti divinatorie, o mantiche, è molto antica e si collega intimamente a quella della geomanzia, la divinazione attraverso la terra e la sabbia. La geomanzia è considerata la più antica scienza divinatoria e si può dire, in senso ampio, che le sue origini siano da collocare in Oriente, essa era infatti conosciuta dai cinesi, dagli egizi, dai greci, dai persiani, dai popoli musulmani, dai caldei, dagli africani, dagli indiani, dagli ebrei. Questo per quanto riguarda la geomanzia nello specifico, tenendo presente che alcune arti divinatorie molto simili ad essa, nei loro schemi e processi, erano e sono presenti nelle steppe della Russia e in Sud America. Le arti mantiche, di cui si è in gran parte persa la conoscenza del metodo, consistevano in un indagine intuitiva dell’elemento base della divinazione (aria, acqua, terra, fuoco, osservazione animali).
La caffeomanzia si diffonde negli stessi luoghi, negli stessi tempi e nelle stesse modalità della
geomanzia, ma della caffeomanzia sappiamo con certezza che, come la stessa pianta e lo stesso frutto del caffè furono scoperti dalla tribù africana degli Oromo, fu sempre questa tribù a far uso, per prima, della bevanda anche ai fini divinatori.
Fin dalle origini e dalla scoperta in terra d’Africa il caffè è stato utilizzato con intenti magico-rituali ed in situazioni di aggregazione collettiva. In Etiopia, vi sono cerimonie specifiche per la preparazione e la degustazione della bevanda; ad
esempio, gli Oromo sono soliti tostare i chicchi sulla tavola, far assaporare i profumi e gli aromi agli ospiti e poi, dopo aver recitato una preghiera di benedizione, macinare e far bollire la polvere di caffè per berne tre tazze insieme alla famiglia. La cerimonia del caffè è un abitudine familiare e privata, tanto che esiste fra loro anche un detto: “Non tostare i tuoi chicchi di caffè nella piazza del mercato”. Gli Oromo utilizzano, inoltre, la masticazione dei chicchi di caffè durante i rituali estatici, in quelli di nascita e morte, in quelli per ingraziarsi le forze naturali e nei rituali esorcistici. Gli sciamani e sciamane utilizzano la bevanda anche per entrare in contatto con gli spiriti degli avi e della natura.
La vera e propria divinazione con i fondi di caffè potrebbe derivare da questi esordi, anche se non ne si ha attestazione certa, poiché le prime notizie riguardanti la lettura dei fondi risalgono al 1400 circa, quando la bevanda si diffuse in tutto l’Impero Ottomano e si consolidò l’uso della preparazione del caffè con regole precise. L’offerta della bevanda divenne quindi un gesto di condivisione familiare e amicale e nacque l’uso di leggere i fondi del caffè rovesciati sul piattino, sia alla corte del sultano (che aveva addirittura un ministro del caffè) che tra la gente comune.
Per quanto riguarda la diffusione delle conoscenze caffeomantiche in Europa, proprio come per la geomanzia, le prime notizie si hanno durante il Rinascimento, grazie all’opera degli alchimisti, cabalisti, dei dotti maghi esoteristi del tempo; quest’arte fu importata in Europa nella metà del XV secolo, e si diffuse insieme alla bevanda.
Per quanto riguarda la diffusione popolare dell’arte divinatoria in Europa si riscontrò un grande successo soprattutto tra il pubblico femminile. Le prime letture avvennero nei caffè viennesi, luogo in cui, sorsero i primi caffè turchi; nel 1669, un
ambasciatore arabo insegnò alle signore di Parigi la lettura dei fondi; nel 1726, furono pubblicati degli annunci su giornali irlandesi che invitavano le signore di Dublino a farsi leggere i fondi da Mrs Cherry, unica famosa gentildonna esperta in quest’arte, che riceveva in chiesa, dopo la messa del mattino. La diffusione pubblica di questa pratica era ormai largamente accettata, anche in ambiti cittadini e cattolici.
Nell’Ottocento, la caffeomanzia raggiunse l’apice del successo, in epoca vittoriana si diffuse all’interno dei salotti inglesi, francesi, viennesi. A riprova di questo fatto esistono versi, opere teatrali ed anche illustrazioni, dagherrotipi e fotografie dell’epoca che ritraggono dame in corsetto ed abiti eleganti, o signore del popolo, insieme alle amiche, o con le balie e le contadine, assaporare una fumante tazza di caffè, per poi scrutare le figure sul fondo della tazza e del piattino.
La caffeomanzia divenne un gesto comune non solo tra il popolo, ma anche tra la borghesia progressista, che dalla metà dell’Ottocento, si era avvicinata allo spiritualismo, alla teosofia, alle filosofie orientali.
Nel Novecento, con l’avvento della pubblicità e della diffusione su larga scala dei prodotti di consumo, si possono trovare cartoline augurali, o pubblicitarie, e manifesti che pubblicizzano caffè, tè e biscotti ed augurano la buona fortuna nelle letture dei fondi.
In Italia, dal Rinascimento al Novecento, quest’arte si diffonde maggiormente tra le donne del sud; è ancora oggi possibile trovare anziane signore, nei paesini più sperduti dello stivale, che con pazienza ed amore, ma anche con carismatico ascendente e saggezza popolare, offrono, in cambio di una piccola offerta e di un atteggiamento rispettoso, una lettura dei fondi, capace di trasportarvi letteralmente in un altra epoca fatta di attese, di speranze, di avvertimenti, di consigli, di buon senso e di superstizione, dove esistono ancora il tempo del ritiro e della riflessione, il tempo
dell’accoglienza e del ristoro. E proprio con l’intento di tramandare questo spirito del popolo, tribale, africano, sudamericano, centroeuropeo, dell’est, del nord e del sud, francese, irlandese, inglese, italiano; di raccogliere gli archetipi della nostra umanità; di non scordare antichi e sempiterni gesti; che abbiamo redatto questo libro.
Ho ricevuto insieme ad un amica questa conoscenza da un’anziana signora di Taormina, di origini russe e di marito siciliano, che in una calda estate di molti di anni fa ci accolse nella propria casa, ci insegnò l’arte di preparare il caffè alla turca e ci trasmise, attraverso i suoi occhi e la sua presenza, la capacità di scrutare i segni e i simboli indicatori, che anche voi potrete facilmente scoprire nella vostra tazza di caffè.
E, quindi, un grazie di cuore a tutte le donne di saggezza, che con la loro vita e la loro esperienza tramandano e testimoniano, in tutto il mondo, il perdurare di una cultura del sacro e del magico.
Insieme alla lettura della tazza, si possono utilizzare altri strumenti divinatori, una lettura di Tarocchi, una Carta Geomantica, un giro di Sibille, o una gettata di Rune, come anche un quadro astrale, o numerologico, del momento.
Tutto ciò non può far altro che completare l’analisi in corso, donare maggiori spunti di riflessione e numerosi stimoli per la risoluzione, o il corretto svolgimento della situazione che sta a cuore al consultante. Come abbiamo già detto, è preferibile porre chiaramente la domanda, per favorire l’interpretazione corretta dei simboli e ricevere una risposta attinente; una/un brava/o caffeomante è comunque in grado di dare un responso completo, anche senza conoscere la domanda.
Nella lettura della tazza di caffè sono naturalmente fondamentali i simboli ed i segni che riusciremo a riconoscere all’interno delle pareti e sul piattino della nostra tazza. Questi simboli potranno essere di diverso tipo, da una semplice lettera, o un numero, fino a forme più elaborate come animali, piante, fiori, foglie, oggetti, forme antropomorfe, simboli di diverse tradizioni come rune, lettere ebraiche, alfabeti di varia estrazione, panorami, parole intere, e così via.
Vi stupirete, con l’andare del tempo e con la pratica, di quante forme si possano ravvedere all’interno di un così piccolo spazio, davvero un macrocosmo, raccolto nel palmo della nostra mano.
I simboli potranno essere letti ed interpretati singolarmente, oppure all’interno di una sequenza significativa, anche in questo diventerete esperti nella pratica e saprete intuitivamente comprendere quando legare i vari significati, o quando concentrarvi su di un un unico simbolo, che contenga il messaggio da voi atteso.”
Sarah Perini



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